Cure in eccesso | Altroconsumo

2022-07-30 03:03:06 By : Mr. Jackie Cai

Asciugatrice, cinque cose che è meglio sapere

Elettrodomestici: come allungarne la vita

Bucato più ecologico fai da te: lava a 30 gradi, il pulito c’è

Cinque falsi miti sugli elettrodomestici

Come scegliere la macchina per il caffè espresso

Quello che non devi mettere nel microonde

Climatizzatore o caldaia a condensazione? Come affrontare le prime giornate di freddo

Come scegliere il gasatore per l'acqua

Acqua del rubinetto: fai analizzare quella di casa

Acari: sconfiggerli è difficile, ma ridurli si può

Come scegliere il miglior materasso in memory foam

Pulitori a vapore: poco utili, poco efficaci

Come pulire legno e marmo

10 cose da sapere sul bucato dei bimbi

Bucato più ecologico fai da te: lava a 30 gradi, il pulito c’è

Ammorbidenti: il test con i consumatori

In viaggio con i bambini: tutti i consigli

Come eliminare i pidocchi. I nostri consigli su come prevenirli e come eliminarli utilizzando prodotti nel modo corretto

Come scegliere i Seggiolini auto

Problemi con il volo ? Calcola l'indennizzo che ti spetta

Farmaci in vacanza, le regole per non comprometterne l'efficacia

Viaggi: dal 1° giugno stop al Green pass per entrare in Italia. Le nuove regole per le vacanze

Offerte luce e gas: confronta le migliori tariffe

Come risparmiare su luce e gas a casa: vademecum contro il caro bollette

Bollette: le 5 cose a cui fare attenzione

Comprare casa: come evitare brutte soprese

Come fare una cuccia con le cassette

Come pulire casa quando ci sono degli animali

Prestiti: come riconoscere un tasso usuraio

Ristrutturare casa: mutuo di ristrutturazione o prestito

Cambiare mutuo: ecco come fare

Ritardo della surroga? Calcola il risarcimento

Conti correnti: ecco quanto costano e quanto sono soddisfatti i clienti

Problemi con la banca? C’è l'Arbitro bancario e finanziario (Abf)

Polizza per monopattino e bici elettrica: quando serve, quale scegliere | Altroconsumo

Polizza assicurativa contro il cancro: uno strumento utile

Comprare casa: la guida completa a tasse e agevolazioni

Superbonus 110%, come si ottiene ed entro quando va fatto

Come leggere le bollette di luce e gas? Sette voci a cui fare attenzione

Luce e gas, difendersi dai contratti non richiesti

Smartphone Android nuovo? Come non perdere tutti i tuoi dati

Smartphone e tablet: tenere il sistema operativo sempre aggiornato è un bene?

Immagini di qualità? Metti la tv alla distanza giusta

9 consigli per sopravvivere allo smartworking

Televisore, eliminare i riflessi in cinque mosse

Google Maps: 6 cose che forse non sai

Come fare la manutenzione dei pneumatici

Monopattino elettrico: ecco le nuove regole della strada

Lucchetti per bicicletta: alcuni si aprono a mani nude

Noleggio dell'auto a lungo termine: non sempre conviene

Cure in eccesso: un rischio per la salute

Farmaci: sicuro di usarli nel modo corretto? Ecco le cose da evitare

Diete dimagranti: quali scegliere e quali evitare

Disturbi del comportamento alimentare: bisogna agire su tutti i fronti

Creme solari protezione 30 e 50+: non sono tutte efficaci. Ecco le migliori e quali evitare

Igienizzanti mani e disinfettanti, prezzi alle stelle e non sempre indispensabili

Spazzolino da denti: i consigli per usarlo al meglio

Come funziona e come scegliere l’asciugacapelli

Come scegliere la mascherina lavabile

Colazione: ecco come iniziare la giornata nella maniera corretta

6 consigli per una pausa pranzo equilibrata

6 consigli per una pausa pranzo equilibrata

Glutine e lattosio: sono davvero da evitare? Facciamo chiarezza

Abitudini alimentari a tavola: le scelte utili

Glutine e lattosio: sono davvero da evitare? Facciamo chiarezza

Grassi e oli: guida alla scelta: guida alla scelta

Come organizzare il frigorifero e conservare meglio la spesa

Acqua del rubinetto: fai analizzare quella di casa

Bevande alcoliche: quali sono e le caratteristiche di quelle più diffuse

In vacanza con gli amici a 4 zampe

Cani e gatti: cosa mettere o no nella ciotola?

Influencer e integratori: troppe informazioni ingannevoli. La nostra denuncia all'Antitrust

Alimentazione: quanto le tue abitudini impattano sull'ambiente?

Ciao, fai il login per un'esperienza personalizzata

Asciugatrice, cinque cose che è meglio sapere

Elettrodomestici: come allungarne la vita

Bucato più ecologico fai da te: lava a 30 gradi, il pulito c’è

Cinque falsi miti sugli elettrodomestici

Come scegliere la macchina per il caffè espresso

Quello che non devi mettere nel microonde

Climatizzatore o caldaia a condensazione? Come affrontare le prime giornate di freddo

Come scegliere il gasatore per l'acqua

Acqua del rubinetto: fai analizzare quella di casa

Acari: sconfiggerli è difficile, ma ridurli si può

Come scegliere il miglior materasso in memory foam

Pulitori a vapore: poco utili, poco efficaci

Come pulire legno e marmo

10 cose da sapere sul bucato dei bimbi

Bucato più ecologico fai da te: lava a 30 gradi, il pulito c’è

Ammorbidenti: il test con i consumatori

In viaggio con i bambini: tutti i consigli

Come eliminare i pidocchi. I nostri consigli su come prevenirli e come eliminarli utilizzando prodotti nel modo corretto

Come scegliere i Seggiolini auto

Problemi con il volo ? Calcola l'indennizzo che ti spetta

Farmaci in vacanza, le regole per non comprometterne l'efficacia

Viaggi: dal 1° giugno stop al Green pass per entrare in Italia. Le nuove regole per le vacanze

Offerte luce e gas: confronta le migliori tariffe

Come risparmiare su luce e gas a casa: vademecum contro il caro bollette

Bollette: le 5 cose a cui fare attenzione

Comprare casa: come evitare brutte soprese

Come pulire casa quando ci sono degli animali

Come fare una cuccia con le cassette

Prestiti: come riconoscere un tasso usuraio

Ristrutturare casa: mutuo di ristrutturazione o prestito

Cambiare mutuo: ecco come fare

Ritardo della surroga? Calcola il risarcimento

Conti correnti: ecco quanto costano e quanto sono soddisfatti i clienti

Problemi con la banca? C’è l'Arbitro bancario e finanziario (Abf)

Polizza per monopattino e bici elettrica: quando serve, quale scegliere | Altroconsumo

Polizza assicurativa contro il cancro: uno strumento utile

Comprare casa: la guida completa a tasse e agevolazioni

Superbonus 110%, come si ottiene ed entro quando va fatto

Come leggere le bollette di luce e gas? Sette voci a cui fare attenzione

Luce e gas, difendersi dai contratti non richiesti

Smartphone Android nuovo? Come non perdere tutti i tuoi dati

Smartphone e tablet: tenere il sistema operativo sempre aggiornato è un bene?

Immagini di qualità? Metti la tv alla distanza giusta

Come firmare documenti senza stamparli

9 consigli per sopravvivere allo smartworking

Televisore, eliminare i riflessi in cinque mosse

Google Maps: 6 cose che forse non sai

Come fare la manutenzione dei pneumatici

Monopattino elettrico: ecco le nuove regole della strada

Lucchetti per bicicletta: alcuni si aprono a mani nude

Noleggio dell'auto a lungo termine: non sempre conviene

Cure in eccesso: un rischio per la salute

Farmaci: sicuro di usarli nel modo corretto? Ecco le cose da evitare

Diete dimagranti: quali scegliere e quali evitare

Disturbi del comportamento alimentare: bisogna agire su tutti i fronti

Creme solari protezione 30 e 50+: non sono tutte efficaci. Ecco le migliori e quali evitare

Igienizzanti mani e disinfettanti, prezzi alle stelle e non sempre indispensabili

Spazzolino da denti: i consigli per usarlo al meglio

Come funziona e come scegliere l’asciugacapelli

Come scegliere la mascherina lavabile

Colazione: ecco come iniziare la giornata nella maniera corretta

6 consigli per una pausa pranzo equilibrata

6 consigli per una pausa pranzo equilibrata

Glutine e lattosio: sono davvero da evitare? Facciamo chiarezza

Abitudini alimentari a tavola: le scelte utili

Glutine e lattosio: sono davvero da evitare? Facciamo chiarezza

Grassi e oli: guida alla scelta: guida alla scelta

Come organizzare il frigorifero e conservare meglio la spesa

Acqua del rubinetto: fai analizzare quella di casa

Bevande alcoliche: quali sono e le caratteristiche di quelle più diffuse

In vacanza con gli amici a 4 zampe

Cani e gatti: cosa mettere o no nella ciotola?

Influencer e integratori: troppe informazioni ingannevoli. La nostra denuncia all'Antitrust

Alimentazione: quanto le tue abitudini impattano sull'ambiente?

Troppo spesso analisi e cure sono applicate in eccesso. Uno spreco di tempo e denaro. Per non parlare dei danni che alcuni esami, se inappropriati, possono provocare alla salute. Abbiamo aderito al progetto “Fare di più non significa fare meglio” promosso da Slow Medicine. Ecco le pratiche mediche a maggior rischio di eccesso. Prima di sottoporti agli esami, confrontati con il tuo medico.

Troppo spesso analisi e cure sono applicate in eccesso, anche quando non ci sono dati scientifici solidi che ne dimostrino l’utilità.

Un’analisi o un trattamento non necessari possono esporre il paziente a rischi inutili, in misura molto maggiore di quanto non siamo abituati a pensare. Senza contare l’inutile aggravio della spesa per il Servizio sanitario, che alla fine viene pagato da tutti, sia in termini di tasse maggiori, sia in termini di tagli a misure di assistenza a volte necessarie.

Ma non si tratta soltanto di sprechi: bisogna avere molto chiaro che una cura o un esame non motivato, anche il meno invasivo, per il cittadino è un inutile rischio per la salute.

“Fare di più non significa fare meglio” è un progetto promosso dall’associazione Slow Medicine, con la partecipazione di Altroconsumo. Lo scopo: portare i medici e i pazienti a scegliere con maggiore attenzione, discutendone insieme, le cure e gli esami da prescrivere.

Abbiamo chiesto a medici e altri professionisti della salute di indicarci le pratiche a più alto rischio di eccesso: cioè quelle che più spesso vengono prescritte ed effettuate anche quando non è necessario, anche quando non ci sono dati scientifici che ne supportino l’utilità. Non si tratta certo di abolirle: ma di spingere i medici e i pazienti a prenderne atto, discutendo insieme con calma i pro e i contro prima di decidere.

Ecco l'elenco, in schede scaricabili, di tutte le pratiche mediche a maggior rischio di eccesso.

Spesso nei reparti di Medicina Interna (ma non solo), dove si trova la maggior parte dei pazienti con malattie terminali e dove avviene la maggior parte delle morti in ospedale, si tendono a mantenere a oltranza procedure terapeutiche e diagnostiche che in realtà non sono utili al benessere del paziente.

Non c’è un'indicazione di tempo univoca su quando iniziare le cure palliative: alcune fonti indicano una durata di sei mesi, ma altre indicano fino a 12-24 mesi. Secondo l’OMS, le cure palliative e di fine vita dovrebbero essere iniziate precocemente: in realtà, però, spesso vengono rimandate e limitate ai malati di malattie oncologiche.

Tra le malattie croniche e irreversibili non oncologiche in cui è stato dimostrato che le cure palliative sono utili e rispettose del benessere dei pazienti, vi sono: insufficienza cardiaca, cirrosi epatica, insufficienza respiratoria e broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza renale cronica, demenza in fase avanzata.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Assumere integratori vitaminici e minerali allo scopo di prevenire tumori e malattie cardiovascolari è inutile e in alcuni casi potenzialmente pericoloso. Gli studi infatti non confermano effetti protettivi per la maggior parte di questi integratori nei confronti di tumori e malattie cardiocircolatorie.

È ormai dimostrato l'effetto protettivo contro diverse forme di tumore e contro le malattie cardiocircolatorie di:

Il ricorso a integratori alimentari è consigliabile soltanto in caso di:

In questi casi sarà necessario procedere con formulazioni specifiche e sempre dietro controllo e indicazione del medico.

Scarica la scheda  e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Alle segnalazioni di un rischio aumentato per le pillole di terza generazione (che contengono desogestrel o gestodene o drospirenone come progestinico), molti ginecologi hanno reagito prescrivendo alle donne che richiedono la pillola una serie di analisi preliminari, nell'illusoria convinzione di poter selezionare le candidate alla contraccezione ormonale sicura.  Bisogna ricordare però che il rischio è davvero minimo e va considerato come un potenziale ostacolo alla contraccezione ormonale solo per donne che presentino determinati fattori di rischio. Proprio per questo la pratica di prescrivere di routine esami del sangue generici, test generici di coagulazione e test specifici per la trombofilia, inclusi i test genetici, prima della prescrizione o durante l'assunzione di contraccettivi estro-progestinici non è raccomandata ed è anzi da considerare a rischio di inappropriatezza.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Proporre l’ecografia tiroidea come screening, ovvero come controllo sulla popolazione, in chi non presenti alcun sintomo non è consigliabile: è concreto il rischio di trovare noduli benigni - o che comunque non avrebbero dato alcun fastidio - e di ipotizzare che siano maligni e pericolosi. A volte si procede addirittura con interventi chirurgici inutili.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Nel corso degli ultimi decenni, i miglioramenti tecnologici hanno reso l’ecografia un esame la cui rilevanza e centralità non può più essere messa in dubbio. Tuttavia, l'affidabilità dello strumento deve fare i conti con altre due realtà: l’estrema frequenza di noduli benigni della tiroide e la bassa aggressività dei tumori maligni che presentano un rischio di mortalità inferiore al 5%. 

Oggi si stima che fino al 70% delle donne in post-menopausa abbia un nodulo tiroideo ecograficamente documentabile. Tuttavia, nella larghissima maggioranza, si tratta di situazioni in cui il nodulo non darà mai problemi, né metterà in pericolo la salute della donna. Ma qual è il rischio di diagnosticare come pericoloso qualcosa che in realtà non lo è? La risposta si chiama "overtreatment", cioé il ricorso a terapie farmacologiche o chirurgiche sostanzialmente inutili, con però il loro naturale carico di complicazioni e costi, oltre che di allarmi, preoccupazioni, giornate di lavoro perdute.

Le polmoniti non sono tutte uguali. Quella che i nostri bambini prendono all'asilo o in famiglia, di gravità lieve o moderata, non comporta complicazioni: per questo tipo di polmonite, sottoporre il bambino a radiografia del torace è una pratica inutile. Perchè il bambino guarisca, bastano le visite dal pediatra e le cure a casa, senza alcuna necessità di ricovero in ospedale. Infatti la polmonite che colpisce i bambini sani, e non predisposti di per sé a malattie respiratorie, è data da un’infezione acuta dei polmoni e passa senza complicazioni.

Al pediatra di famiglia o al pronto soccorso spetta però il non facile compito di fare rapidamente una diagnosi corretta del tipo di infezione polmonare in corso e iniziare così al più presto la terapia. A questo scopo la radiografia non è d'aiuto, perché non aggiunge informazioni sulla diagnosi, che dipende invece da fattori come l'età del bambino, la gravità dei sintomi e la natura del contagio. A volte il pediatra prescrive la radiografia del torace per avere la conferma che si tratti di polmonite, o perché spera di capire così se l'infezione sia di origine batterica o virale: tutte informazioni che però l'Rx non dà.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Oltre a seguire regole di vita corrette per la prevenzione (vedi i consigli in basso), per un’eventuale diagnosi precoce è utile sottoporsi periodicamente allo screening del sangue occulto nelle feci, che in caso di risultato positivo porta alla necessità di effettuare una colonscopia di controllo. Il sangue può infatti segnalare la presenza di una lesione tumorale, prima che questa dia sintomi, o di una lesione benigna, che però potrebbe trasformarsi in maligna col passare del tempo. Come avviene per tutti gli screening, è importante che sia l'esame del sangue occulto sia le eventuali colonscopie di controllo successive siano eseguiti con la cadenza giusta e coinvolgano le persone giuste.

La ricerca del sangue nelle feci è consigliata e proposta a tutta la popolazione senza fattori di rischio specifici - con programmi dedicati in quasi tutte le regioni - tra i 50 e i 69 anni ogni due anni. Dato che si tratta di un test di screening, deve essere riservato alle persone prive di sintomi, che rientrino nella fascia di rischio stabilita. In presenza di alcuni sintomi o esami alterati (anemia e/o carenza di ferro, sanguinamenti rettali, diarrea o stitichezza insorta di recente) può infatti essere indicato eseguire direttamente l'esame endoscopico e non del sangue occulto.

Se l'esame del sangue occulto dà un risultato positivo (ovvero se del sangue c'è), bisogna eseguire una colonscopia, che potrà essere in seguito ripetuta a seconda del risultato. La colonscopia successiva, detta di sorveglianza, andrà effettuata nei tempi indicati dal medico gastroenterologo che ha eseguito la prima. Sarà quindi il medico che stila il referto della prima colonscopia a indicare l'intervallo di tempo più appropriato per la successiva, se prevista. In sintesi, secondo le indicazioni delle linee guida europee, il medico indicherà un intervallo diverso a seconda che sia o meno stato trovato un adenoma (comunemente detto polipo benigno), delle sue dimensioni, della quantità di adenomi trovati, del loro tipo determinato dall'esame istologico. Non è opportuno richiedere controlli più frequenti.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Infine, per favorire una diagnosi precoce del tumore, è importante seguire gli screening 

Ai diabetici che tengono sotto controllo la glicemia grazie alla dieta alimentare o assumendo farmaci che hanno un basso rischio di ipoglicemia, non dovrebbe essere prescritta di routine l’automisurazione della glicemia ogni giorno. Infatti, non ci sono prove di una grande utilità dell’autocontrollo quotidiano nel diabete di tipo 2, ma anzi, secondo alcuni autori un controllo eccessivo è fonte di molta ansia e quindi danneggia inutilmente il paziente. L’autocontrollo quotidiano della glicemia è invece importante nella gestione del diabete mellito di tipo 1. Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

Per i pazienti con diabete di tipo 2 in terapia con farmaci per bocca, prima dell’introduzione di farmaci a basso rischio di ipoglicemia, erano più frequenti i casi di pazienti diabetici che subivano conseguenze anche gravi a causa del crollo della glicemia. Oggi però sono disponibili farmaci con rischio ipoglicemico quasi nullo, soprattutto per le ipoglicemie più gravi, quelle che possono procurare i danni più gravi al paziente. I diabetologi privilegiano, quando possibile, l’uso di questi farmaci. Di conseguenza, una volta raggiunto il livello di glicemia voluto, l’uso costante del glucometro darà dei risultati piuttosto prevedibili. Ecco perché la misurazione quotidiana della glicemia spesso non aggiunge informazioni utili.

ll neonato che nasce sano, del giusto peso e a termine deve essere allattato esclusivamente al seno: non c’è bisogno di alcuna integrazione di latte artificiale. All'inizio si nutrirà di colostro, la prima secrezione della mammella. Intorno al terzo o quarto giorno dal parto la mamma inizia a produrre il latte maturo. Al neonato questo è sufficiente, non serve altro.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Aggiungere il latte artificiale all'alimentazione del neonato è sbagliato perché interrompe il meccanismo naturale di domanda e offerta che c'è tra madre e bambino e che regola la produzione del latte materno. Il bambino che ha succhiato dal biberon, infatti, non avrà bisogno di attaccarsi al capezzolo della madre perché è sazio, di conseguenza la madre produrrà meno latte. Si crea quindi una situazione per cui, la madre, vedendo che effettivamente produce poco latte, rischia di perdere fiducia nella propria capacità di nutrire a sufficienza il suo bambino e di essere una buona mamma. Può succedere che questo circolo vizioso porti a interrompere precocemente l’allattamento al seno. E addio benefìci.

L’offerta di test genetici, venduti su internet, in farmacie, palestre e saloni di bellezza, e la loro disponibilità a prezzi relativamente contenuti, ha stimolato la domanda: sempre più persone scelgono di farne uno. Non è consigliabile ed è da considerare una pratica inappropriata. I risultati di questi test possono avere conseguenze importanti sui pazienti e sui loro familiari, condizionandone le scelte, portando a volte a un eccesso di diagnosi e di trattamento, se non eseguiti correttamente. La normativa italiana, in linea con quella europea, prevede che un test genetico debba essere richiesto da medici specialisti dopo adeguata consulenza. I laboratori che li eseguono devono rispondere a precisi requisiti di accreditamento, adempiere a precisi standard e impiegare personale specialista in genetica medica.

La possibile scarsa precisione e l’incapacità di leggere e comprendere bene i risultati sono già due motivi sufficienti per non farsi sedurre dalle sirene dei test genetici diretti al consumatore. Vi è però un altro fattore di fondo che attiene al ruolo che il codice genetico ha nell’insorgenza delle malattie. È importante capire che il rischio genetico è solo una tessera di un puzzle molto più grande. A parte qualche rara eccezione, le patologie che sono oggetto di studio dei test di suscettibilità sono condizioni multifattoriali in cui un particolare corredo di geni interagisce con molti fattori ambientali. Dal fumo all'alcol, dall’alimentazione all’attività fisica: lo stile di vita incide moltissimo sulle probabilità di contrarre una malattia, mentre l’effetto dei fattori genetici è spesso modesto.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Una persona su quattro oggi attribuisce i propri sintomi di malessere a intolleranze o allergie alimentari. 

I dati dicono che questo può essere vero in una percentuale di casi molto minore, intorno al 3-5%.

Farmacie, parafarmacie ed erboristerie offrono "test sulle intolleranze alimentari", spesso costosi, basati su metodologie non supportate da solidi dati scientifici.

Capita così che ci si convinca di avere una qualche intolleranza alimentare, pur senza accusare nessun sintomo di quelli normalmente legati a questi disturbi. È il caso per esempio delle persone con obesità, che, non riuscendo a perdere peso, eseguono uno di questi test per identificare un alimento che starebbe ostacolando il dimagrimento. Mentre l'obesità non è correlata ad allergie né ad intolleranze alimentari, ma solo alle proprie abitudini (alimentari e di vita) e al proprio metabolismo. Il risultato, oltre allo spreco di soldi, è che le persone eliminano senza motivo determinati alimenti dalla dieta, impoverendola, con il rischio di squilibri.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

I cosiddetti “test per intolleranze alimentari” quali i test kinesiologici, il test citotossico, il test di neutralizzazione, il vega test e altri test elettrodermici, la biorisonanza, il pulse test e l’analisi del capello sono sempre inappropriati in quanto non basati su prove scientifiche sufficientemente solide, non ripetibili né riproducibili, né in grado di diagnosticare alcuna malattia legata all'alimentazione.

Altri test come l'IgG4 si basano invece su un errore concettuale: la presenza di anticorpi IgG4 non è un segnale di intolleranza o allergia alimentare, ma solo una risposta immunitaria fisiologica, cioè del tutto normale, di fronte a elementi comunque estranei al nostro corpo.

Le benzodiazepine, usate per indurre il sonno e calmare l'ansia, sono tra i farmaci in assoluto più utilizzati in Italia. Prescriverli come prima scelta agli anziani che hanno problemi di insonnia è una abitudine diffusa, quanto spesso inappropriata. Non bisognerebbe farlo, senza avere prima valutato altri metodi per migliorare la qualità e la durata del sonno. In ogni caso, bisognerebbe raccomandarne l’uso con interruzioni, per periodi non superiori alle quattro settimane, e non continuare la terapia senza rivalutare periodicamente l’indicazione e l’eventuale comparsa di effetti indesiderati. Lo stesso vale per altri farmaci usati contro l'insonnia, come zolpidem, zaleplon e zopiclone (detti "farmaci Z").

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Gli inibitori di pompa protonica (IPP) sono farmaci molto diffusi, utili a ridurre la produzione di acido nello stomaco. Non devono essere prescritti per disturbi banali e comunque non dovrebbero essere mai prescritti con leggerezza, perché possono presentare importanti effetti indesiderati: il loro uso continuo è probabilmente correlato a un aumento del rischio di infezioni intestinali e polmonari già nel breve termine, e di frattura ossea dopo un anno di uso.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

Gli IPP sono efficaci in quanto bloccano alla fonte la produzione di acido nello stomaco, agendo su un sistema (la pompa protonica, appunto) che si trova nelle cellule dello stomaco. Presentano però effetti indesiderati che li rendono inappropriati per bruciori di stomaco banali, non legati a ulcera o esofagite da reflusso. Sono prescritti abitualmente in associazione a terapie di cui si teme un potenziale effetto lesivo per lo stomaco, sia quando questo è accertato, come nelle terapie a base di antinfiammatori non steroidei (Fans), ma troppo spesso anche quando non lo è. Nella malattia da reflusso gastroesofageo gli IPP sono da considerare farmaci utili in quanto eliminano i sintomi, ma da assumere solo quando realmente necessari e alla dose più bassa possibile. 

La risonanza magnetica per il mal di schiena viene prescritta abitualmente al primo mal di schiena o sciatalgia (dolore irradiato lungo la gamba), spesso in assenza di un trattamento fisico e medico per attenuare il dolore. Se non sono presenti gravi sintomi di tipo neurologico o sistemico, la risonanza magnetica lombosacrale in caso di lombalgia e sciatalgia sia acuta sia cronica non è indicata di routine, ma deve essere presa in considerazione solo in caso di sintomi resistenti a terapia fisica e medica per almeno 6 settimane.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

La risonanza magnetica, la radiografia e la tomografia sono definite tecniche di “diagnostica per immagini” perché producono immagini dell’interno del nostro corpo. Possono essere indispensabili per alcune malattie, ma non sono indicate come prima scelta in caso di mal di schiena e sciatalgia senza segni di allarme particolari. Ecco perché.

In una piccola percentuale di casi, il dolore potrebbe essere provocato da cause specifiche gravi il medico farà attenzione ad alcuni campanelli d’allarme, che dovrebbero indurre ad approfondimenti.

Insieme al paracetamolo, i farmaci analgesici, cioè contro il dolore, più acquistati in Italia sono i Fans, Farmaci antinfiammatori non steroidei. Parliamo di medicinali noti, come Aspirina, Aulin, Moment, Voltaren e molti farmaci equivalenti (detti anche generici). Benché molto diffusi, questi farmaci presentano rischi di seri effetti indesiderati. Non devono essere prescritti né assunti con leggerezza: gli studi disponibili suggeriscono infatti la necessità di una maggiore prudenza da parte dei medici, sia nella scelta iniziale che nella prosecuzione della terapia.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

Gli antidolorifici antinfiammatori funzionano bloccando la produzione delle prostaglandine, sostanze che nel nostro organismo sono coinvolte nell'insorgere del processo infiammatorio e nella trasmissione del dolore. Le prostaglandine hanno però anche altre importanti funzioni nel nostro organismo, e proprio per questo i Fans, bloccandone l’azione, presentano anche effetti indesiderati da non trascurare.

Prima di un intervento chirurgico di qualsiasi tipo, è frequente che venga richiesto al paziente di sottoporsi a una radiografia del torace. L'idea è che questo possa portare a identificare condizioni problematiche che sconsiglino l'intervento o comunque portino a rimandarlo o ad avere altre precauzioni particolari. In realtà, si tratta di una pratica inappropriata: eseguire di routine radiografie del torace preoperatorie, se non ci sono motivi specifici legati alla storia clinica del paziente o alla presenza di sintomi particolari riscontrati con una visita medica, non è raccomandato. Una visita preoperatoria attenta e la conoscenza della storia clinica del paziente è generalmente tutto quello che occorre.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

Una radiografia non è priva di effetti indesiderati.

Una radiografia al torace prima di un intervento chirurgico può essere consigliabile quando:

Non è opportuno, benché sia un'abitudine diffusa, prescrivere di routine antibiotici a chi ha contratto un'infezione delle vie aeree superiori, vale a dire una faringite, una laringite, una tonsillite, una sinusite, un'otite e simili. Le infezioni delle vie aeree superiori hanno infatti per lo più origine virale e guariscono spontaneamente in pochi giorni. Bisogna valutare l’opportunità di prescrivere antibiotici soltanto nei pazienti a rischio di estensione dell'infezione alle vie aeree inferiori (cioè di sviluppare una bronchite o una polmonite) o in caso di peggioramento del quadro clinico dopo qualche giorno.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

L’uso di routine degli antibiotici espone al rischio di sviluppare resistenze nei batteri – il che sta rendendo gli antibiotici meno efficaci - ed effetti collaterali, in particolare a carico dell'intestino. Non tutti lo sanno, ma gli antibiotici non sono farmaci adatti per ogni tipo di malattia. Sono del tutto inutili per quelle causate dai virus, come i raffreddori e le influenze invernali nonché la maggior parte delle infezioni delle vie aeree superiori. Possono servire, invece, contro le infezioni di origine batterica: anzi, sotto questo punto di vista, gli antibiotici sono estremamente efficaci.

In caso di dolore al ginocchio, sia legato a un trauma (caduta, distorsione, colpo) sia senza una causa apparente, spesso si propone subito al paziente di effettuare una risonanza magnetica (Rm), perfino prima di effettuare una visita ortopedica che porti a stabilire in che direzione bisogna investigare.

Quando applicata di routine, questa pratica è da ritenere inappropriata: la maggior parte delle malattie legate al dolore al ginocchio può infatti essere diagnosticata attraverso la storia clinica, ovvero i problemi che il paziente ha avuto, o l’esame obiettivo, cioè la visita: integrati, se necessario, da una normale radiografia.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

Se non ci sono segni clinici di allarme, l’utilizzo di Rm del ginocchio, nelle prime 4-6 settimane nel dolore acuto legato a un trauma o nei primi mesi nel dolore senza cause apparenti non modifica la scelta della cura. Invece può portare alla scoperta di problemi che non avrebbero dato fastidio, spingendo a ulteriori esami e addirittura interventi chirurgici non necessari. Inoltre, rappresenta un costo inutile per il paziente e la collettività.

I medici prescrivono troppo spesso i test per determinare la presenza di reazioni allergiche (allergometrici), allo scopo di certificare eventuali allergie a farmaci o alimenti. Questo avviene anche se nella storia personale del paziente (in termini medici: anamnesi) niente fa sospettare che ci sia un rischio particolare di allergia e anche se il paziente non ha sintomi.

Spesso alla vigilia di un intervento chirurgico scatta quasi automaticamente la richiesta di test allergometrici per i farmaci usati per l'anestesia, sia per uso locale sia generale. Si tratta di una pratica impropria frequente, specie nei pazienti che hanno una storia clinica di sospetta o accertata allergia ad altri agenti non correlati ai farmaci. Per esempio, siccome un paziente è allergico agli acari della polvere o ai pollini, allora viene sottoposto ai test allergometrici per un anestetico.

I test allergometrici per allergeni alimentari, invece, sono spesso richiesti per la presenza di sintomi che in realtà non dovrebbero invece far sospettare allergie: gonfiore cronico all'addome dopo i pasti, cefalea, alitosi, afte in bocca.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui. 

Recenti studi scientifici mettono in luce che questa pratica non è razionale e nemmeno priva di rischi.

In un paziente senza sintomi che portino a sospettare un rischio particolare che vada incontro a una reazione allergica, un risultato positivo al test allergometrico indica solo una sensibilizzazione del sistema immunitario all’antigene testato, ma non significa che in futuro la persona andrà effettivamente incontro a reazioni allergiche. In modo uguale e contrario, una risposta negativa ai test certifica solo che quel paziente non è sensibile in questo momento al dato allergene, ma non dice niente sulle sue future possibili allergie. Insomma, in questo caso i test rischiano di essere al tempo stesso inutilmente allarmanti o falsamente rassicuranti.

Molto spesso il pediatra prescrive "un po’ di aerosol con il cortisone” ai bambini, anche molto piccoli, con tosse e/o raffreddore. E spesso è una scelta inappropriata. Le infezioni delle vie respiratorie superiori (naso, bocca, faringe e laringe) sono le malattie più frequenti nei bambini. Quasi sempre a causarle è un virus stagionale. Guariscono spontaneamente nell’arco di una settimana o poco più. Soprattutto nel periodo invernale i più penalizzati dai virus sono i neonati. La tosse persistente e la richiesta di una terapia per risolverla sono le motivazioni più frequenti delle consultazioni telefoniche e delle visite pediatriche. Secondo i dati dell’Osservatorio ARNO bambini (un sistema di sorveglianza continua sulle prescrizioni dei medici del Servizio sanitario nazionale), i cortisonici inalatori sono tra i primi 15 farmaci più prescritti in Italia. I nomi dei principi attivi in commercio sono Beclometasone, Budesonide, Flunisolide e Fluticasone.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Ne abbiamo parlato molte volte, ma vale sempre la pena ritornarci. I farmaci equivalenti sono farmaci identici al farmaco di riferimento (farmaco “di marca” o “griffato”) , l’unica differenza è che sono venduti con il nome del principio attivo seguito dal nome dell’azienda produttrice. Per il resto, sono uguali in tutto e per tutto ai loro corrispondenti di marca. Soprattutto, mantengono la stessa efficacia e qualità, e costano decisamente meno (intorno al 20% in meno). Il processo di produzione, distribuzione e conservazione del farmaco equivalente è sottoposto agli stessi controlli di quelli del farmaco di marca che, come per tutti i farmaci, proseguono anche dopo l’immissione in commercio.

Ricorrere inutilmente ai farmaci di marca è uno spreco sia per il Servizo sanitario sia per i cittadini, che devono pagare la differenza tra il prezzo del farmaco di marca e il prezzo di riferimento (quello che il Servizio sanitario nazionale paga). Nel 2016 i cittadini hanno pagato più di un miliardo di euro per avere, quasi sempre inutilmente, farmaci “griffati”. Esistono farmaci equivalenti anche per i farmaci in classe C (quelli non rimborsati dal SSN). Chiedi sempre al farmacista se sono disponibili farmaci equivalenti a minor costo.

Scarica la scheda e portala dal tuo medico per discuterne con lui.

Puoi consultare anche la nostra banca dati farmaci, per vedere se esiste il farmaco equivalente di quel determinato medicinale.

Trova il farmaco meno caro

E' meglio scegliere l’acqua del rubinetto invece dell’acqua minerale a casa: è infatti altrettanto buona, sicura e controllata. L’acqua minerale in bottiglia non è necessariamente più salutare, incide negativamente sull’ambiente e rappresenta una spesa inutile.

Come facciamo a sapere che l'acqua del rubinetto è sicura? Ecco alcune ragioni.

Anche l'acqua minerale può avere dei problemi.

Ma è sull’ambiente che il consumo di acqua in bottiglia di plastica fa sentire tutto il suo peso: in Italia il consumo di acqua minerale comporta l‘immissione nell’ambiente di 11 miliardi di bottiglie all’anno, una quantità che appesantisce il già difficile bilancio del riciclo della plastica. A questo si aggiunge l’impatto legato al trasporto delle bottiglie di acqua minerale su gomma, con emissione di inquinanti a effetto serra che aggravano la crisi del clima.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

La contenzione fisica utilizzata per la prevenzione delle cadute nell’anziano (per esempio cinghia per il letto, cintura di contenzione, sponde...), emerge in misura sempre maggiore come non appropriata: oltre a essere avvilente può infatti rivelarsi pericolosa e inefficace. Le motivazioni sono diverse.

Inoltre, ricorrere a misure di contenzione fisica per la prevenzione delle cadute nell’anziano può comportare pericoli.

Le condizioni per le quali spesso è applicata la contenzione richiedono al suo posto una valutazione e attenzione immediata alla persona, con una cura di qualità e sicura grazie a un lavoro interdisciplinare che permetta di anticipare, identificare e indirizzarsi rispetto ai problemi, consultando anche familiari e caregiver sulle abitudini e i comportamenti del paziente.

La contenzione deve essere presa in considerazione solo come ultima risorsa, nella misura meno restrittiva possibile, proporzionale al rischio. Bisogna ottenere il consenso informato della persona o se impossibile dei familiari e deve essere monitorata e utilizzata per il minor tempo possibile, con sistemi sicuri ed efficaci nel ridurre i comportamenti a rischio.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Nel caso delle misure di contenzione è importante che ci sia il massimo accordo tra familiari e personale sanitario. Un primo consiglio è sicuramente cercare di evitare ogni tipo di conflitto, mantenendosi nei termini di un rapporto di fiducia, di ascolto reciproco e di dialogo. Una eventuale contenzione a un proprio familiare deve però avere sempre motivi molto ben chiari e condivisi, inclusa una previsione della sua durata.

Una buona informazione sul paziente ricoverato è importante per mettere in atto misure preventive alternative alla contenzione; è consigliabile quindi descrivere con fiducia e chiarezza al personale sanitario i suoi comportamenti abituali, cercando di non dimenticare niente: le sue abitudini, le sue modalità di comunicazione, cosa gli piace, come esprime il dolore o le sue necessità.

Esistono strumenti per evitare cadute, come calzature antiscivolo, letto addossato al muro, materasso per terra. La soluzione principale resta però la presenza di una persona accanto al paziente: può essere quindi importante la disponibilità dei familiari a restare vicino alla persona durante il ricovero.

La stragrande maggioranza delle donne che hanno già avuto un cesareo è sottoposta a un altro cesareo alla gravidanza successiva. Si tratta di una pratica a rischio di inappropriatezza: in assenza di controindicazioni specifiche, le società scientifiche consigliano per chi ha già avuto un cesareo  la possibilità di fare il travaglio (e quindi il parto naturale), con l'importante raccomandazione che siano assistite nei punti nascita in cui sia eseguibile un cesareo di emergenza.

ll taglio cesareo oggi è indispensabile nelle donne che hanno già avuto un cesareo quando il parto vaginale presenta rischi superiori a quelli di un cesareo ripetuto.

Molti sono i fattori da prendere in considerazione con il ginecologo curante tra cui: il tempo passato dal precedente cesareo, l’età della donna e il suo peso, l’età gestazionale, la storia delle gravidanze precedenti, il peso del bambino superiore ai 4 kg e altri aspetti ancora.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Tradizionalmente durante il travaglio di parto alle donne non è consentito assumere liquidi né alimenti e viene loro indicato il digiuno e proibito di bere. Oltre a provocare un disagio, il rischio di questa pratica è anche quello di non sostenere adeguatamente l’organismo in un momento in cui le richieste energetiche sono intense per il travaglio in corso.

L’indicazione all’astensione da alimenti solidi e liquidi durante il travaglio trova spiegazione nel rischio della sindrome di Mendelson, una polmonite di origine chimica causata dall’aspirazione del succo gastrico durante un'anestesia generale. Tuttavia, dagli anni in cui è stata descritta la sindrome a oggi le pratiche anestesiologiche in ostetricia sono molto cambiate: di solito viene utilizzata l’anestesia peridurale o spinale, mentre è raro l’uso di una anestesia generale.

Per tutti questi motivi impedire l'assunzione di alimenti e liquidi rischia di essere una pratica inappropriata.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Stando alle prove che emergono dagli studi non è consigliabile assumere fitoestrogeni in menopausa.

I fitoestrogeni sono composti di origine vegetale con una struttura chimica simile al principale ormone sessuale femminile, l'estrogeno.

Assumerli in menopausa è quindi una pratica da considerare a rischio di inappropriatezza.

In menopausa avviene un fisiologico calo degli estrogeni, che può comportare i sintomi fastidiosi che frequentemente si presentano in questa fase della vita e un aumento del rischio di alcune malattie, in particolare disturbi cardiovascolari e osteoporosi.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

È a rischio di essere inappropriata ogni prescrizione di un nuovo farmaco a una persona anziana (sopra i 75 anni), senza che prima sia stata condotta un'attenta revisione della terapia farmacologica già in corso (riconciliazione terapeutica).

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Nei pazienti anziani con più di 80 anni, in particolare se fragili, è bene soppesare con grande prudenza l'opportunità di prescrivere statine in prevenzione primaria, ovvero per prevenire disturbi cardiovascolari in persone a rischio che non ne abbiano già sofferto.

I rischi connessi all’assunzione di questi farmaci potrebbero infatti essere superiori ai benefici.

La terapia con statine, farmaci che abbassano il livello di colesterolo nel sangue, può essere prescritta in prevenzione cardiovascolare primaria o secondaria.

Le statine vanno prescritte con prudenza negli anziani in quanto essi presentano spesso diverse condizioni che possono aumentare il rischio di effetti indesiderati.

La popolazione anziana appare più soggetta agli effetti indesiderati legati al trattamento con le statine (tossicità a livello muscolare, aumento degli enzimi del fegato, aumento dell’incidenza di diabete e possibile peggioramento del declino cognitivo).

Un altro aspetto importante da considerare è che le persone anziane possono essere per loro natura fragili, ovvero in uno stato di vulnerabilità legato all’invecchiamento, che comporta la diminuzione della capacità dell’organismo di far fronte adeguatamente a un evento avverso (per esempio un’influenza, una bronchite). Nei pazienti affetti da fragilità non vi sono indicazioni a iniziare o a continuare la terapia con statine in ambito di prevenzione primaria, perché questi farmaci non produrranno un beneficio clinico misurabile se l'aspettativa di vita è inferiore ai dieci anni.

Anche la prescrizione di statine in prevenzione secondaria andrà attentamente soppesata in questi soggetti.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Stando a dati recentemente divulgati dall’Adi - Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, nell’ultimo periodo i casi di disturbi alimentari - come anoressia nervosa o bulimia nervosa - sono aumentati del 30% rispetto al 2019-2020. Secondo i dati più recenti del Ministero della Salute in Italia sono circa 3 milioni i giovani che ne soffrono: di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini.

È importante curare i disturbi del comportamento alimentare con un approccio multidisciplinare. Si tratta infatti di malattie mentali gravi, che intaccano in modo importante la salute psichica e fisica della persona, alterandone la sfera sociale e relazionale. Il loro trattamento - che varierà a seconda della gravità del caso – deve prevedere più figure professionali e ambiti di cura adeguati.

Trattare i disturbi alimentari in assenza di competenze multidisciplinari è una pratica che rischia di essere inappropriata.

L’approccio ai disturbi alimentari deve prevedere il coinvolgimento di differenti figure: psichiatri/neuropsichiatri infantili, medici con competenze nutrizionali, internisti, pediatri, endocrinologi, dietisti, psicologi, infermieri, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e fisioterapisti.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Tre punti importanti: collaborazione del paziente, famiglia, guarigione

Sotto i sei anni, se i bambini o le bambine fanno ancora la pipì a letto, e non presentano altri sintomi relativi alla pipì durante il giorno, è normale: non c'è bisogno né di una visita specialistica né di approfondimenti diagnostici né di farmaci. Se dura dopo i sei anni, alcuni accorgimenti pratici possono aiutare.

Se il bambino dopo i sei anni continua a bagnare il letto di notte, allora si può parlare di enuresi, ovvero di un disturbo da segnalare al pediatra, purché l’incontinenza notturna abbia:

La prima cosa che il pediatra farà è accertare che non sia associata ad altri sintomi.

È importante anche l'anamnesi familiare, ovvero sapere se altre persone in famiglia hanno avuto lo stesso problema.

Il pediatra potrà ricorrere a strumenti diagnostici semplici e non invasivi, come:

È stato dimostrato che il 15-20% dei bambini trae già beneficio dalla sola compilazione del diario e del calendario.

Sono necessari inoltre consigli di comportamento, in particolare che il bambino beva la maggior parte dei liquidi necessari durante la giornata, riducendoli dopo cena. Eventualmente, solo se le modifiche del comportamento non fossero sufficienti, il pediatra può valutare un trattamento farmacologico.

Da sottolineare che l’enuresi monosintomatica non è attribuibile a cause psicologiche, ma può essa stessa creare un disagio emotivo nel bambino e nella famiglia.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Chiamaci Dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 / 14.00-17.00

Il nostro ruolo nel mercato

L'articolo verrà salvato nella tua area personale per poterlo leggere quando vuoi

L'articolo verrà salvato nella tua area personale per poterlo leggere quando vuoi